PRESENTAZIONE GENERALE


Le scoperte della fisica del ventesimo secolo hanno profondamente cambiato la visione della realtà naturale. La teoria della relatività di Einstein ha dimostrato che la materia è una forma di energia e la meccanica quantistica ne ha evidenziato la natura "ondulatoria". Per esempio l'atomo può essere descritto come un sistema formato da onde recanti energia ed "informazione": a questo livello la natura rivela la sua intima intelligenza.

Pertanto è legittimo chiedersi se lo studio della mente umana possa trovare risposte valide in termini di fisica fondamentale. Alcuni fisici si sono già posti questa domanda, in seguito ad alcuni paradossi evidenziati dalla meccanica quantistica. D'altra parte una spiegazione fisica della coscienza deve pur esistere, se non si vuole ricadere in una concezione metafisica che separi la mente dal resto del mondo. Ebbene, oggi sappiamo che l'attività mentale è dovuta a processi chimici e fisici che avvengono nel cervello e nel sistema nervoso, a livello molecolare, atomico e forse anche subatomico, cioè a livelli descritti dalla meccanica quantistica.

Le teorie più recenti della fisica intendono dimostrare che le quattro forze fondamentali (gravitazionale, elettromagnetica, nucleare forte e nucleare debole) sono aspetti di un solo "campo unificato", come era già stato ipotizzato da Einstein. Quindi è ragionevole cercare la relazione tra la mente dell'uomo ed il campo unificato, che è l'ambito fondamentale in cui avvengono i fenomeni quantistici.

La M.U.M. (Maharishi University of Management, Fairfield, Iowa, USA) svolge ricerche proprio in questo campo, avvalendosi della collaborazione di vari scienziati, i quali ipotizzano che la coscienza dell'uomo sia una proprietà che emerge direttamente dal campo unificato. In altre parole il Campo Unificato presenterebbe "sintomi" di coscienza: in questo stadio primordiale tali "sintomi" si identificherebbero semplicemente con una proprietà elementare del Campo Unificato, l'autoriferimento, grazie al quale il Campo può "percepire" ed interagire con se stesso. Il cervello umano sarebbe capace di amplificare e sviluppare tale qualità primordiale, formando così la mente individuale.

Questa ipotesi, che può sembrare audace, sembra avvalorata dai notevoli risultati pratici ottenuti dalla M.U.M. sul funzionamento della mente e del sistema nervoso, come per esempio l'eliminazione dello stress con opportune tecniche di meditazione (esistono centinaia di articoli scientifici a riguardo, si veda per esempio Le Scienze n.45, 1972).

La coscienza sarebbe una proprietà fisica fondamentale che il cervello saprebbe "evidenziare" ed "elaborare". Le onde cerebrali sarebbero così un raro epifenomeno di effetto quantistico che si manifesta direttamente nella realtà comune invece che a livello atomico (altri effetti quantistici "macroscopici" sono ad esempio la superconduttività o la superfluidità, che presentano aspetti sorprendenti per il profano, come ad esempio l'assenza di dissipazione di energia per attrito).

Anche la luce (funzione d'onda elettromagnetica) è un fenomeno quantistico, di cui tutti possono avere esperienza. Ma la luce ordinaria non evidenza totalmente le sue proprietà intrinseche, poiché è "luce incoerente": le sue oscillazioni sono "sfasate", cioè disordinate.
Il laser invece emette "luce coerente": le sue oscillazioni sono in fase e rivelano completamente le eccezionali proprietà delle onde elettromagnetiche (potenza, precisione, ecc.). Per analogia, se si potessero rendere "coerenti" le onde cerebrali, si potrebbero rivelare aspetti superiori del funzionamento della mente, del tutto naturali, ma che normalmente rimangono inespressi.

La M.U.M. ha condotto numerose ricerche su alcune tecniche di meditazione che permettono di aumentare la coerenza delle onde cerebrali in modo semplice ed efficace. Tali tecniche sono tratte dalla tradizione di conoscenza dei Maestri Vedici dell'antica India e sono state riportate alla loro purezza originaria. La loro metodologia merita di essere considerata "scientifica" per esattezza e riproducibilità, nonostante sia nata in un ambiente così lontano dalla scienza occidentale. La coerenza cerebrale indotta da queste tecniche produce un funzionamento più ordinato, unitario e naturale della mente e del sistema nervoso, con grandi effetti positivi nella vita pratica (a livello neurologico, psicologico e fisiologico), verificati da centinaia di ricerche scientifiche condotte presso diverse Università ed Istituti di ricerca.

Le tecniche in questione sono Meditazione Trascendentale (MT, in inglese TM) ed il programma di MT-Siddhi, così come sono stati insegnati da Maharishi Mahesh Yogi, laureato in fisica, che ha trattato questi temi con celebri scienziati (Wigner, Eccles, Josephson, Prirogine, ecc.).
Tali tecniche sono prive di implicazioni mistiche o religiose (pur contenendo alcuni aspetti tradizionali propri della loro cultura di origine): la loro funzione è quella di portare la mente a sperimentare il cosiddetto stato di "trascendenza", ovvero il livello di minima eccitazione del sistema nervoso, il più profondo possibile in natura ed al quale tutte le potenzialità del "campo unificato" sono aperte. Secondo la M.U.M., ciò è possibile poiché la coscienza è una proprietà del campo unificato ed è naturale che la mente possa accedere all'ambito quantistico ed acquisirne alcune proprietà.

Qualcuno potrebbe dubitare del fatto che la coerenza cerebrale osservata sia veramente prodotta dal campo unificato e potrebbe supporre che essa sia causata invece da "banali" fenomeni psico-fisiologici, secondari rispetto alla fisica fondamentale.
Ebbene, se siamo realmente in presenza di fenomeni quantistici, dovremmo assistere ad un altro fatto straordinario: un "effetto di campo" della coscienza, ovvero una propagazione della coerenza dalla mente di una persona nell'ambiente circostante. La coerenza cioè potrebbe estendersi ad altre persone, rendendo più naturale e ordinato il funzionamento della loro mente.
Questo sorprendente effetto è stato realmente osservato, sebbene si tratti di una tematica difficile da accettare per molti occidentali (quasi un "tabù" dovuto alla nostra formazione culturale e che tende a negare fenomeni di questo tipo).

Le prime verifiche di questo effetto risalgono agli anni '70, quando una ricerca dell'FBI indicò una netta riduzione della criminalità in alcune città degli USA nelle quali almeno l'uno per cento degli abitanti praticava la MT, mentre nelle altre città di controllo (tenute sotto osservazione per confronto) la criminalità era in netto aumento.
Negli anni seguenti, altre ricerche hanno confermato l'esistenza dell'Effetto Maharishi dell'1% anche su altri indici sociologici: non solo si ha una diminuzione degli episodi criminali, ma anche di incidenti, malattie, eccetera: sono tutti effetti riconducibili alla riduzione di stress, dovuta all'induzione di coerenza nel funzionamento del sistema nervoso. Con l'introduzione del potente programma MT-Siddhi si riscontrò poi che per ottenere questi risultati era sufficiente una percentuale perfino inferiore di praticanti.

Ora ci si potrebbe chiedere come un'influenza di questo tipo sia possibile: su questo punto i pregiudizi contrari sono molto forti. Ma non va dimenticato che anche la mente deve essere considerata un'entità fisica che obbedisce alle leggi naturali, se non si vuole ricadere nella metafisica.
In realtà si tratta di un effetto che non è più strano di quello prodotto da una banale calamita, che crea un campo magnetico esterno in virtù del suo ordine interno a livello microscopico.
Noi viviamo costantemente immersi in un calderone di campi fisici, come il campo gravitazionale, che fa cadere gli oggetti al suolo, il campo magnetico terrestre, che orienta le bussole, e gli innumerevoli campi elettromagnetici che portano i segnali radiotelevisivi, dei telefoni cellulari, eccetera.
Perfino la materia, a livello microscopico (sub-atomico), è una condensazione di campi (quantistici), che a livello atomico formano strutture stabili e pertanto costruiscono strutture molecolari che a livello macroscopico mostrano un aspetto "solido" .

Ebbene, perché mai una struttura fisica come il sistema nervoso dell'uomo dovrebbe rimanere estranea alle normali interazioni tra i diversi campi naturali? Chi nega questa possibilità assume un atteggiamento chiuso, dogmatico e, in sostanza, anti-scientifico.
Va sottolineato che l'esistenza di tale effetto, che sembrerebbe comportare una rivoluzione concettuale e filosofica, è comunque compatibile con qualunque convinzione religiosa (in altre parole è accettabile sia dagli atei che dai credenti di qualsiasi religione).

L'effetto di campo della coscienza, detto "Effetto Maharishi", è già stato verificato molte volte ed è uno dei fenomeni sociologici più netti che siano stati mai misurati.
Si tratta di un effetto fisico, di un'induzione di coerenza nelle onde cerebrali, che prescinde dai contenuti del pensiero e che, essendo naturale, non produce "forzature" sulla volontà, ma anzi elimina le influenze negative (dovute a stress o altro), permettendo il ripristino delle funzioni naturali.
Per fare un paragone banale con una semplice funzione fisiologica (la respirazione), può essere considerata come una ventata di aria pura che spazza via lo smog: chi mai potrebbe considerare questo come una "forzatura" sul processo della respirazione?!
La differenza è che tale "purificazione" avviene direttamente a livello delle onde cerebrali, e di nuovo, questo può sembrare strano o inaccettabile per i nostri pregiudizi, pur essendo perfettamente naturale.

Per concludere, un amichevole appello agli scettici: l'invito è di stare attenti a sottovalutare o addirittura deridere queste tematiche. Non rischiate di compromettere la vostra credibilità: tenete conto che in un futuro non lontano tutto ciò potrebbe diventare una normale realtà quotidiana.
Oggi siamo abituati a tecnologie straordinarie (Internet, telefoni cellulari, ecc.) che fino a qualche anno fa erano impensabili per la maggior parte delle persone. Ebbene, è possibile che il futuro della ricerca si sposti nella direzione indicata da questo sito, visto che i fenomeni citati, sebbene sorprendenti, sono già stati verificati e risultano attendibili e reali.

D'altronde una straordinaria conferma della possibile influenza della consapevolezza umana su dispositivi fisici è già stata ottenuta nell'ambito del progetto PEAR presso la Princeton University (in particolare a riguardo dei disposivi REG), mentre il neurofisiologo Jacobo Greenberg-Zylderbaum ha dimostrato l'esistenza di influenze reciproche negli elettroencefalogrammi di persone in sintonia emozionali tra di loro. In entrambi i casi, si tratta di ricerche estranee e indipendenti dagli studi condotti sulla MT e sull'Effetto Maharishi.


Per i link ai vari Istituti di Ricerca citati, riferirsi all'articolo di Riepilogo.
Per una trattazione dettagliata, riferirsi all'Articolo di presentazione scientifica.


Si ringraziano Franca e Tonino Ruelle per la collaborazione


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